Galeazzo Sforza al Marchese di Mantova

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Gabriella Gonzaga, figlia naturale di Ludovico II Gonzaga, II marchese di Mantova, si oppone  al matrimonio dell'undicenne figlia Costanza con il Conte Girolamo Riario, figlio di Paolo Riario e di Bianca della Rovere, sorella di papa Sisto IV in quanto pretendeva che la consumazione del matrimonio avvenisse solo al compimento dell'etĆ  legale della figlia.

Galeazzo Maria Sforza, per non offendere Papa Riario e per non lasciarsi sfuggire l'occasione di una importante alleanza, decide di dare in sposa al Conte, Caterina, figlia illegittima (poi legittimata) del duca Galeazzo e dell'amante Lucrezia Landriani, .

Galeazzo rimane comunque molto offeso dal comportamento di madonna Gabriella e scrive una missiva al marchese di Mantova.

Galeazzo al marchese di Mantova.
Attesa la caparbietĆ  di Gabriella Gonzaga, ha dato Caterina sua figliuola in moglie a Girolamo Riario.
18 gennaio 1473.
[Milano, Arch. di Stato, Potenze estere, Mantova, ibid.]

La signoria vostra sa quanto ne siamo afatichati in fare questo parentado dela figliola del quondam signor Conrado col conte Hieronjmo, et sa anchora in che termino erano le cose quando la se partite de qua. 

E accaduto dapoj che madona Gabriela continuamente ha servati modi et termini de tale natura verso esso conte Hieronjmo con farli cigni (cenni) in dicti et in facti che ’l non fosse digno de tale mogliere, che ’l era corno desperato parendogli che ’l fosse piĆ¹ tosto delegiato che altramente, et per questo se era in tutto deliberato non sposare la figliola d’essa madonna Gabriela, ma partirse hozi como desperato. 

La qual cosa vedendo nuj ne siamo trovati de una mala voglia, parendone che in ciĆ² gli sij il caricho del honore nostro. 

Pur per non essere rasone che la sanctitĆ  de nostro signore et cosi monsignore el cardinale de San Sixto pigliassero sdigno et alteratione et se credessero essere delezati (dileggiati),haverno preso uno partito ad assexondare et contentare l’animo del dicto conte Hieronjmo,

et cosƬ sapendo nuj che la maestĆ  del re Ferando ha date doe soe figliole ad doj nepoti de papa, gli havemo dato Catherina nostra figliola per mogliere, et cosƬ heri la sposĆ². 

Questo havemo facto, como ĆØ dicto, per non lassare partire dicto conte desperato et per non sdegnare il papa et.San Sixto et per descaricho del honore nostro.

Ne avisamo aduncha la signoria vostra, acciĆ² che la intendi il progresso dela cosa, et li deportamenti de madona Gabriela ala quale lasseremo mo el caricho de maritare soa figliola.






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